Skill gap: una carenza da colmare in fretta

Skill gap: una carenza da colmare in fretta

L’assenza di competenze 4.0 o adeguate a qualunque altro compito, è un problema che molti manager stanno evidenziando.

Sono loro i primi, infatti, a sottolineare come questa lacuna sia qualcosa di cui occuparsi nei prossimi tre anni per le rispettive organizzazioni.

Si chiama skill gap, ed è un tema su cui si è ampiamente discusso in passato, ma che è tuttavia ancora tanto attuale.

A rafforzare questo concetto ci pensano gli studi. Come una ricerca “Thriving in the Global Skills Shortage: Your Path Through the Wilderness” realizzata da Cornestone People Research Lab in collaborazione con The Starr Conspiracy che, attraverso l’intervista a oltre 800 business leader e 1800 addetti di medie e grandi imprese, ribadisce quanto affermato finora e afferma che c’è una forte correlazione tra le performance aziendali e la qualità del supporto allo sviluppo di nuove competenze offerto al personale.

Colmare le competenze per raggiungere risultati

Le organizzazioni che mettono al centro la formazione e lo sviluppo di competenze per riempire il vuoto dello skill gap sono quelle che hanno un circolo più virtuoso in termini di risultati raggiunti.

Anche il semplice fatto di porsi come problema la preoccupazione della mancanza di talenti, le rende per certi aspetti più performanti rispetto ad altre.

Tutto ciò ha un immediato riscontro nella realtà. I programmi di apprendimento e formazione, uniti alla considerazione dei manager nel supportare i dipendenti ad acquisire nuove competenze, hanno registrato un 30% in più rispetto agli anni passati.

Osservare per apprendere

La cultura della formazione e dello skill gap è ancora un tasto dolente in molte aziende piccole e medie.

Non lo è invece in quelle più strutturate e performanti, che diventano di fatto un esempio da seguire in materia.

Questo perché le suddette organizzazioni hanno già affermato di aver dato priorità agli investimenti nei prossimi anni sulle competenze del team.

Quello che le aziende devono fare è abbastanza semplice: chiedersi di cosa hanno bisogno ora e in futuro, per identificare le skill necessarie da potenziare nel personale già presente in azienda.

E poi, magari, capire che queste stesse competenze umane possono essere ulteriormente potenziate dalle tecnologie intelligenti.

(Fonte: Il Sole 24 Ore)

Andrea Grossi,

Direttore Commerciale & Innovation Manager di Beatreex