Imprenditoria al femminile: storie, esperienze e sostegno per le imprenditrici

Imprenditoria al femminile: storie, esperienze e sostegno per le imprenditrici

L’imprenditoria al femminile? Una lunga marcia.

Non sono molte, in Italia, le donne che hanno fondato aziende e le portano avanti da sole.

Sì, dobbiamo ammetterlo: nel nostro Paese l’imprenditoria femminile è ancora limitata e, per molti versi, arretrata rispetto al resto d’Europa, dove le start up fondate da donne sono molte di più.

Un percorso che la crisi del Covid ha reso ancora più difficile.

Dopo sei anni di crescita costante, l’Osservatorio sull’imprenditoria femminile di Unioncamere e Infocamere ha registrato nel 2020 la prima battuta d’arresto.

Quasi 4mila attività in meno rispetto al 2019, una tendenza che non ci rende certo felici.

Ad incoraggiare le donne a fondare un’impresa ci sono le storie di alcune donne che hanno fondato un’azienda.

Ne abbiamo raccolte alcune, eccole.

3 casi di donne di successo

Per parlare di imprenditoria al femminile i casi di successo sono sempre un ottimo esempio da studiare, analizzare e osservare per prendere esempio per sé stessi.

La prima storia è di Chiara Rota, 36 anni laureata in ingegneria gestionale, che ha fondato l’azienda My Cooking Box nel 2016. L’idea di creare delle box per riprodurre ricette italiane ha avuto un grande ritorno in termini economici e di creatività: ad oggi fattura 1,25 milioni di euro e dà lavoro a 25 persone.

Silvia Wang ha vinto il premio Gamma Donna come imprenditrice più innovativa. A 29 anni ha fondato ProntoPro, un portale online per trovare professionisti affidabili in maniera facile e veloce.

Conosci il Progetto Quid? È stato fondato da Anna Fiscale, classe 1988, che ad appena 25 anni ha pensato di creare una cooperativa sociale (Progetto Quid, appunto) per l’inserimento lavorativo di persone svantaggiate, prevalentemente donne. Dopo alcuni periodi passati all’estero, Anna si è focalizzata sull’emancipazione femminile e ha avviato progetti etici di co-branding con grandi aziende come Calzedonia, Diesel, Natura Sì e Altro Consumo.

Una spinta per le donne imprenditrici

L’imprenditoria al femminile ha un potenziale enorme, ancora inespresso, che ha bisogno di incentivi per crescere ancora di più.

La Fondazione Finanza Etica – Gruppo Banca Etica – sostiene le donne con il bando “Che impresa per le donne!”.

Un progetto con cui si vogliono sostenere le micro imprese femminili intenzionate a investire in efficientamento energetico, mobilità sostenibile, comunicazione, marketing e formazione post universitaria.

Tutto questo sarà possibile grazie all’erogazione di contributi a fondo perduto fino a 25.000 euro, destinati propri a tutte le società cooperative e le società di persone costituite prevalentemente da donne (minimo per il 60%).

A quali settori fa riferimento? Alle imprese individuali femminili operanti nell’ambito dell’industria, dell’artigianato, dell’agricoltura, del commercio, dell’arte, della cultura, del turismo e dei servizi costituite da non più di 5 anni.

Qui il link del bando, in scadenza il 30 novembre: https://bit.ly/3wB99E9

Andrea Grossi, Direttore Commerciale & Innovation Manager di Beatreex